Vidal Gore - 1984 - Duluth. Tutta l'America in una città
Vidal GoreDuluth è una immaginaria città americana, non-luogo e luogo
di tutti i luoghi, utopia negativa e incarnazione dell' american way of life ,
con tutte le manipolazioni e mistificazioni che essa comporta. Gore Vidal si
diverte a far deflagrare questa apparente struttura democratica , vista
attraverso la lente di un devastante "serial" televisivo come Dallas
. La rifrazione dei piani narrativi porta a una dilatazione surreale del
discorso, attraverso continue botole spazio-temporali, che si aprono con
frequenza girandolesca ed esilarante sotto i piedi instabili del lettore. I
personaggi topici della vita sociale statunitense (il sindaco, il capitano di
polizia, il giornalista, il riccone, la moglie vogliosa del riccone, gli
emarginati di colore e messicani, e così via) creano un balletto di intrighi
assurdi. Ma anche la sessualità elefantiaca celebra pandemoni interrazziali a
catena, soprattutto per l'appetenza sfrenata di una tenentessa della squadra
omicidi.
Siamo in presenza di una satira pirotecnica e totale, già
sperimentata con successo da Vidal in altri romanzi, come "Myra
Breckinridge", dove, a volta a volta, intervengono presidenti usa,
scrittrici culinarie di vasta fama, extraterrestri con classica astronave,
l'F.B.I., la CIA, Napoleone e la sua amante-spia, la droga, il gioco, il
terrorismo, l'alta sartoria, in una schiamazzante miscela di vacuità e di
sberleffi, emblematici di una realtà non più afferrabile con il metro serioso
della così detta lucida ragione .